comunicato stampa
Rimaniamo incredule e sgomente leggendo il dispositivo della sentenza della Corte d’assise di Modena per il doppio femminicidio di Gabriella Trandafir e della figlia Renata , commesso da Salvatore Montefusco nel 2022.
Riservandoci di leggere il testo integrale, riteniamo allarmanti alcuni passaggi della sentenza che colpisce ancora una volta le vittime ladddove é riportato che «la situazione che si era creata nell’ambiente familiare lo ha indotto al tragico gesto, compiuto per motivi umanamente comprensibili». In primis, non è dato comprendere come possa parlarsi di motivi umanamente comprensibili davanti all’uccisione di due donne. Inoltre ciò significherebbe legittimare all’ uccisione l’uomo – che nella quasi totalità dei casi é il carnefice – dato che, sempre più spesso, le dinamiche familiari sono conflittuali soprattutto alla fine di una relazione sentimentale . E’ d’uopo rimarcare che l’Italia è stata più volte condannata dalla Corte Europea dei diritti dell’uomo per aver violato il diritto al rispetto alla vita privata e familiare, in ossequio ai principi espressi dalla Convenzione di Istanbul”.
Serve, a nostro avviso, dare attuazione completa alla legge Cartabia che prevede formazione e preparazione adeguata alla magistratura. Occorre contestualmente promuovere la cultura di genere partendo dalla formazione sia di insegnanti sia di studenti nelle scuole di tutti i gradi, formazione che la nostra associazione, già da anni, si sta impegnando a fare.
Associazione Gruppo Donne e Giustizia di Modena